Queste immagini sono dedicate alla mia cara Arianna.

Torre Sant’Emiliano (foto copyright Ing. Gianni Carluccio, 1 Maggio 2012).

In occasione della festività del 1° Maggio, grazie alle favorevoli condizioni del tempo, ho potuto fare una passeggiata lungo la Costiera Salentina, partendo da Castro Marina e proseguendo per Porto Miggiano, Santa Cesarea Terme, Torre di Minervino, Porto Badisco, Torre Sant’Emiliano, Baia dell’Orte e Otranto. Una prima breve sosta a Diso, dove risiede il famoso regista Giuseppe Bertolucci, attratto dai fuochi d’artificio diurni. Posti splendidi, delusione a Porto Miggiano.
Ing. Gianni Carluccio
* Tutte le foto sono coperte da copyright dell’Ing. Gianni Carluccio, che ne è autore.

Vaste, dal fondo “Cupa”, alla periferia del paese, si possono ammirare i fuochi d’artificio relativi alla festa dei Santi Filippo e Giacomo di Diso.

Diso. La paratura della festa ed il campanile della Chiesa Madre.

I tamburelli di Torrepaduli.

Da Castro si vedono ancora i fuochi della festa di Diso.

Castro alta, con le fortificazioni di età Aragonese, che si sovrappongono a quelle della città messapica.

Castro Marina, il porto nuovo, abbondantemente cementificato…
* Nel porto vecchio Virgilio colloca l’arrivo di Enea in Italia.

Castro, veduta panoramica della costa ionica fino a Leuca.

I Monto Acrocerauni dell’Albania, alti più di 2000 metri, visti dal belvedere di Castro.
* foto copyright Ing. Gianni Carluccio, 28.2.2010

Castro, Grotta Zinzulusa.
(* foto copyright Ing. Gianni Carluccio, 7.4.2007)

La magnifica costa da Castro a Santa Cesarea Terme, ricca di importanti grotte di interesse paleontologico. Sulla sinistra la Grotta Le Striare (Le Streghe); sullo sfondo Porto Miggiano e Santa Cesarea Terme.
(* foto di Ida Blattmann D’Amelj).

Porto Miggiano. I nuovi insediamenti turistici e la recentissima sistemazione dello storico costone roccioso stanno facendo molto discutere gli ambientalisti.

… e questo è Porto Miggiano raffigurato in una cartolina dei primi degli anni ’60 (Collezione Ing. Gianni Carluccio).

* Dedico questa splendida immagine alla giovanissima studentessa Anna Palumbo, che ha sollecitato un mio intervento su Porto Miggiano, al caro amico Michele Bonfrate, sensibile con competenza a tutti i problemi inerenti il territorio salentino ed al compianto Maestro Carmelo Bene che, lungo quella splendida costa, ha girato nel 1968 alcune scene del suo film-capolavoro “Nostra Signora dei Turchi”.

Ecco come si presentava Porto Miggiano alla fine degli anni ’70, in una foto tratta dal volume di Fulco Pratesi e Franco Tassi: Guida alla natura della Puglia, Basilicata e Calabria, Mondadori, Milano 1979.
* Da notare che quella di Porto Miggiano è una delle due sole immagini utilizzate come simbolo della natura nel Mezzogiorno, l’altra è relativa alla campagna del materano.

La copertina del volume di Fulco Pratesi e Franco Tassi con la pagina introduttiva relativa alla natura del Mezzogiorno (p.21). Le due immagini precedenti sono pubblicate subito dopo su due pagine (pp. 22-23).

Ed ancora una foto a colori (ce ne sono pochissime nel libro) per Porto Miggiano, all’inzio del capitolo riguardante la Puglia (p. 27).

* La didascalia recita: “Un tratto della scogliera di S. Cesarea Terme che si affaccia sul canale d’Otranto in un ambiente selvaggio e pittoresco”.

Porto Miggiano (Santa Cesarea Terme) all’inizio degli anni ’80, in una mia foto utilizzata per il calendario dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Lecce per il 2006.

Anche la copertina del calendario è dedicata a Santa Cesarea Terme con una bella immagine della cupola di Villa Sticchi e sullo sfondo l’isoletta greca di Fanò.
* Tutte le foto del calendario sono dell’Ing. Gianni Carluccio.

Il tratto di costa tra Santa Cesarea Terme e Capo d’Otranto. Il Mar Ionio bagna la penisola salentina e termina, sul versante orientale, a Capo d’Otranto, aldilà del quale inizia il Mare Adriatico. Anche per gli antichi il Canale d’Otranto segnava l’incontro tra i Mari Ionio e Adriatico.

La Torre di Minervino (i documenti ne parlano a partire dal ‘500).

Capo d’Otranto. Alle spalle si intravede la punta del Faro della Palascia.

La Torre di Minervino, dopo i restauri che hanno suscitato molte polemiche. Forse si poteva semplicemente consolidare allo stato di rudere, come suggerito dallo specialista Prof. Vittorio Faglia nel volume: Censimento delle Torri Costiere nella Provincia di Terra d’Otranto, Istituto Italiano dei Castelli, Roma 1978.

La Torre di Minervino prima dei restauri; sullo sfondo i Monti Acrocerauni dell’Albania.
(* foto Ing. Gianni Carluccio, primi anni ’80).

Il tratto di costa a sud della Torre di Minervino; ai piedi del costone roccioso si apre una piccola grotta.

Il tratto di costa a nord della Torre di Minervino fino a Capo d’Otranto. Sulla parete rocciosa sono presenti interessanti e rare specie floristiche.

* Per ulteriori notizie e immagini su questo tratto di costa si veda: Gianni Carluccio, Archeologia e Ambiente, in AA.VV. Salento Meraviglioso, Edizioni del Grifo, Lecce 2003, pp. 83-206.

Ed ora alcune suggestive immagini, protagoniste le spighe di grano al vento ed una bella farfalla: la “zigenia”. Siamo nei pressi della Torre di Minervino

La “zigenia”, molto diffusa in questo periodo nel Salento.
(foto copyright Ing. Gianni Carluccio)

La costa nei pressi di Porto Badisco.

Porto Badisco con la sua spettacolare insenatura impreziosita da un’acqua trasparentissima e da colorate automobili …

Un sub si diletta nelle acque del porticciolo a Badisco.

Porto Badisco. L’insenatura e sulla sinistra l’area della Grotta dei Cervi.

Porto Badisco in un’immagine degli anni ’70, all’epoca della scoperta della Grotta dei Cervi (Collezione Ing. Gianni Carluccio).

Tre torrette schermano gli ingressi alla Grotta dei Cervi che si sviluppa, attraverso tre bracci principali, per poco più di un chilometro a 20 metri di profondità ed è fruibile solo da parte degli specialisti. Io ho avuto la fortuna di visitarla con i docenti dell’Università di Lecce, le studentesse della Scuola di Specializzazione in Archeologia ed i tecnici della Soprintendenza Archeologica della Puglia il 4 Agosto 1981; un giorno per me indimenticabile…

Un’immagine delle pitture presenti all’interno della Grotta dei Cervi, oggetto di una mia presentazione a Spelaion 2009. Le pitture risalgono al 4.000 a.C. e sono state studiate e pubblicate da parte del compianto Prof. Paolo Graziosi.

Il coloratissimo panorama nei pressi di Torre Sant’Emiliano.

Masseria Cippano. Una delle tante masserie fortificate del territorio salentino, risalenti per la maggior parte al cinquecento.

La costa salentina da Torre Sant’Emiliano fino a Leuca.

La magnifica baia dell’Orte, alle porte di Otranto.

In quest’immagine si intravede, sulla sinistra in alto, la Torre del Serpe, forse un antico faro di epoca romana, nei pressi del quale vi sono le splendide cave di bauxite.

Otranto, contrada Orte. La splendida cava di bauxite, con un laghetto dai riflessi verde-smeraldo.
(* foto copyright Ing. Gianni Carluccio, 27.4.2010)

Ancora un’immagine della costa nella zona dell’Orte, con una magnifica macchia mediterranea, impreziosita da una specie rara: la flomide.

Otranto, Castello Aragonese.

Il Castello di Otranto, sormontato dallo stemma dell’Imperatore Carlo V, ospita il Festival Carmelo Bene ed una Mostra curata dalla moglie Raffaella Baracchi.

Un caratteristico ristorante si affaccia sul porto di Otranto.

… dove l’acqua è trasparentissima.

Alcune immagini del centro storico di Otranto.

Un caratteristico fumaiolo in via Padre Scupoli, la strada dove abitava il grande Carmelo Bene.

Casa Arcella, che si affaccia su Corso Garibaldi (il corso principale del centro storico di Otranto), ha inglobate nel portone d’ingresso due basi marmoree di epoca romana, che probabilmente in origine erano poste al termine della Via Traiano-Calabra.

COMMENTI

Arianna il 8 maggio 2012 alle 01:02 scrive:
Papiiii…le foto sono stupende, i colori bellissimi, i posti fantastici, le ho fatte vedere anche alle mie amiche di qui…sono rimaste a bocca aperta…
mi manchi tanto, un bacio
Ari

Gianni Carluccio il 8 maggio 2012 alle 13:43 scrive:
Grazie Arianna mia,
sono felice che le foto siano piaciute sia a te che alle tue amiche. Inutile dirti che anche tu ci manchi tanto.
Papy e Mamy

Michele Bonfrate il 13 maggio 2012 alle 15:27 scrive:
Carissimo Gianni, le tue foto sono una preziosa documentazione e tu sei una preziosa risorsa umana!!! ciao

G. Carluccio il 13 maggio 2012 alle 21:57 scrive:
Caro Michele,
le tue parole mi inorgogliscono e siccome sai quanta stima ho per te, nel ringraziarti per le belle parole, voglio regalarti un’altra immagine bellissima di Porto Miggiano, così come io l’ho conosciuta da ragazzino (avevo poco più di 10 anni). Dedico altresì questa immagine alla piccola studentessa Anna Palumbo che qualche giorno fa ha sollecitato un mio intervento su Porto Miggiano ed al compianto Carmelo Bene, che su quella costa ha girato alcune scene del suo film-capolavoro “Nostra Signora dei Turchi” (1968).
Un abbraccio, Gianni

Michele Bonfrateil 30 luglio 2012 alle 10:39 scrive:
Grazie Gianni per la stima e per la dedica!!!

ANNA PALUMBO il 14 maggio 2012 alle 15:28 scrive:
grazie zio, sei gentilissimo, mi sono sentita malissimo a vedere l’orrore di Porto Miggiano, e sono ancora stupita che abbiano permesso la costruzione in quel luogo.
Il tuo sito e magnifico, ANNA

G. Carluccio il 14 maggio 2012 alle 16:55 scrive:
Cara Anna,
speriamo che anche la Scuola possa dare il suo contributo perchè ci sia più attenzione per il nostro patrimonio culturale.
Un abbraccio, zio Gianni

Bruna il 15 maggio 2012 alle 23:25 scrive:
sono daccordo con i commenti che mi precedono sono delle foto bellissime ed alcune con un valore, per la memoria, inestimabile, complimenti, peccato che alcuni dei posti fotografati siano stati distrutti, grazie per quello che ci ha fatto vedere

G. Carluccio il 15 maggio 2012 alle 23:37 scrive:
Cara Bruna,
ti ringrazio molto per il commento. Peccato, peccato…
Gianni