Si rivolgevano tutte alla ‘gloriosissima voce’ le lettere d’ammirazione che Gabriele D’Annunzio indirizzava al tenore Tito Schipa, uno fra i più suggestivi interpreti di tutti i tempi. Nato a Lecce il 2 gennaio 1889 e trasferitosi a Milano per il perfezionamento negli studi canori, inizia presto una lunga e trionfale carriera.
Appena ventenne debutta a Vercelli, canta in seguito a Lecce, Roma e Milano – qui incide i primi dischi nel 1913 – poi all’estero, soprattutto in America Latina, dove raccoglie indimenticabili successi diventando il tenore italiano più conosciuto e amato dal pubblico.
Nel 1914 è al S. Carlo di Napoli, l’anno successivo ancora a Milano, prima diretto da Arturo Toscanini al teatro Dal Verme, poi alla Scala, dove si esibirà in seguito ben 96 volte. Nel 1917 canta a Madrid, alla presenza del re di Spagna, e a Montecarlo, dove viene scelto da Giacomo Puccini per la prima mondiale de «La Rondine».

In seguito viene scritturato stabilmente negli Stati Uniti, prima a Chicago (dal 1919 al ’32), poi al Metropolitan di New York (dal 1932 al ’35 e nel 1940-41).
Giunto all’apice del successo, il tenore leccese, che vive in una lussuosa villa a Hollywood, intraprende anche l’attività di attore cinematografico: tra i suoi film, «Tre uomini in frac» (1932), con Eduardo e Peppino De Filippo, e «Vivere!» (1937) con Caterina Boratto.
Stabilitosi a Roma dopo la guerra, Tito Schipa continua a esibirsi, intensificando un’attività concertistica che fino al 1963 lo vedrà protagonista nei teatri di tutto il mondo.
Nel 1964, al termine di una carriera straordinariamente lunga e fortunata, apre una scuola di canto a New York, ancora una volta accolto come un ‘eroe conquistatore’.
Muore appena un anno dopo, il 16 dicembre del 1965, e la sua salma, giunta a Lecce con esequie solenni il 3 gennaio 1966, riposa nel cimitero monumentale della città.
In ben 55 anni di carriera, Tito Schipa, il cui repertorio comprendeva 48 celebri opere, si è esibito in pubblico più di 2000 volte.
Ha inciso su dischi ben 300 pezzi, tra arie d’opera e canzoni (soprattutto napoletane e spagnole), infondendo in esse, con il timbro indimenticabile della sua voce, un soffio di eterna giovinezza.

* Pubblicato in: Lecce e Provincia, Guide d’Italia , Touring Club Italiano, Milano 2000, p. 38.

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COMMENTI

Joe Fallisi il 1 luglio 2011 alle 20:28 scrive:
Gianni Carluccio, generoso amante dell’arte vera, mostrerà agli ostunesi e ai turisti della Città Bianca, il 3 agosto 2011, nell’ambito del I Premio Internazionale Tito Schipa, chi fu l’artista immortale di Lecce. Tito, dai Campi Elisi, quella notte magica tornerà a visitare la sua amata Ostuni.
Joe Fallisi

Gianni Carluccio il 1 luglio 2011 alle 21:28 scrive:
Caro Joe,
ti ringrazio per le belle parole avute nei miei confronti e ti assicuro il mio impegno per il Premio Internazionale intitolato a Tito Schipa che si svolgerà ad Ostuni, città bellissima ed a me molto cara.
Faremo conoscere agli ostunesi ed ai turisti presenti chi è stato Tito Schipa nel mondo, attraverso una proiezione di immagini da me curata ed attraverso il magnifico documentario prodotto dal maestro Tito Schipa Jr.,, sperando di riuscire ad allestire anche una vetrinetta con dei ricordi.
Gianni Carluccio
Responsabile Archivio Tito Schipa