L’Hospice “Casa di Betania”
e l’opera delle Suore Marcelline nel territorio di Tricase

Ingrosso Costruzioni – Gianni Carluccio
Fotografie di Pierluigi Bolognini – Edizioni del Grifo – Dicembre 2008

L’azzurro ed il verde sono i colori di Tricase. Osservando a volo d’uccello questo territorio, la vista si sofferma su uno splendido esemplare di quercia vallonea, che gareggia in altezza ed antichità con la Torre quattrocentesca di Raimondello Orsini Del Balzo e poi spazia, al di là del mare, verso luminosi orizzonti: i monti dell’Albania e le isole greche. La Marina è ricca di splendide ville affacciate su un mare cristallino, ricco di insenature e grotte, tra le quali spicca la ‘Matrona’ con i suoi riflessi azzurri. Tra i monumenti più antichi l’attenzione è rivolta all’abbazia basiliana di Santa Maria del Mito ed alla chiesa-cripta bizantina, intitolata alla Madonna del Gonfalone, che si aggiungono alle suggestive atmosfere del territorio, dove ogni frazione esibisce un piccolo castello.
Proprio in questa cittadina, nel suo lembo settentrionale ancora intatto, dove si respirano i profumi della macchia mediterranea, tra muretti a secco, pagliari e fichi d’india, impiantati nella terra rossa, sorse negli anni ’60, per volere del Cardinale tricasino Giovanni Panico, un’importante struttura ospedaliera che oggi vive ed opera splendidamente, grazie all’opera instancabile ed intelligente delle Suore Marcelline.


Al lembo nord-orientale della struttura ospedaliera, su un terreno di poco più di un ettaro, ancora libero dall’edificazione, è sorta una delle più importanti strutture ospedaliere a servizio della collettività bisognosa: l’Hospice “Casa di Betania”, ricordato durante la recente visita di Benedetto XVI alla Basilica pontificia di Santa Maria de Finibus Terrae, appartenente alla stessa diocesi, Ugento – S. Maria di Leuca, della quale fa parte Tricase. E questa nuova struttura, inaugurata sabato 20 settembre 2008, ‘a braccia aperte’ dimostra la sua capacità di accoglienza per chi vive il dramma della malattia.
Per il nuovo Hospice è stato scelto il nome suggestivo “Casa di Betania” ed alla stessa maniera dell’antica casa, che ospitava Gesù come uno di famiglia, l’Hospice “Casa di Betania” oggi accoglie i malati.
Betania, che etimologicamente significa “casa della consolazione”, era un piccolo paese della Giudea a tre miglia da Gerusalemme; oggi invece ne è diventato un semplice sobborgo. Qui, nella casa ospitale di Lazzaro, che viveva con le sorelle Maria e Marta, Gesù amava trascorrere brevi periodi di riposo, confortato dalla sincera e fidata amicizia del padrone di casa e dalle premurose attenzioni di Marta e di Maria, che amava ascoltare attentamente la sua parola.