Il Manifesto del film “IN GRAZIA DI DIO” di Edoardo Winspeare.

Gianni Carluccio con il Regista Edoardo Winspeare sul set del film “Belcanto”, dedicato a Tito Schipa (Copertino, 7.11.2008).

Il manifesto del film “ALLACCIATE LE CINTURE” di Ferzan Ozpetek, girato quasi interamente a Lecce, con la bellissima Kasia Smutniak.

Gianni Carluccio con il Regista Ferzan Ozpetek (12.9.2009).

Grande emozione sta suscitando in questi giorni a Lecce la visione dei due capolavori che i Registi Edoardo Winspeare e Ferzan Ozpetek hanno girato interamente nel Salento. “In grazia di Dio” è il primo capolavoro dell’amico Edoardo Winspeare; “Allacciate le cinture” il capolavoro del regista turco Ferzan Ozpetk, che è anche cittadino leccese “onorario”. Forse, a questo punto, è necessaria una nuova Guida degli Editori Laterza dal titolo “Effetto Salento”….
Grazie e “ad Maiora”
Lecce, 3 Aprile 2014 – Gianni Carluccio

* Tutte le immagini appartengono all’Archivio dell’Ing. Gianni Carluccio e ne è vietato l’utilizzo senza il consenso dell’Autore.
da non perdere!!!!

Due giorni per me indimenticabili, anche perché il 2 Aprile è stato il mio 62° compleanno. Vedere i due film uno dopo l’altro è stato ancora più bello. Ozpetek ha trattato alcuni temi attuali e molto importanti sui quali è stato giusto riflettere al giorno d’oggi (mi riferisco a quello del cancro e dell’omosessualità); Edoardo ha realizzato un film, tra i suoi più belli, con l’aiuto della moglie Celeste, veramente brava come attrice e come donna, assieme a sua figlia Laura ed a tutto il cast. Con “Pizzicata” (il suo primo film che tanto è stato importante per il Salento) e con questo capolavoro Edoardo si è guadagnata l’immortalità.
Edoardo Winspeare: da Miggiano a Giuliano a Berlino…

Una scena del film “Galantuomini” di Edoardo Winspeare. Siamo sulle terrazze di Miggiano (Lecce).

Giuliano (Lecce); il magico luogo con Chiesa, Calvario e “Osanna” scelto da Edoardo Winspeare per alcune scene del suo film (foto copyright Ing. Gianni Carluccio, 27.5.2013).

Berlino, Porta di Brandeburgo (foto copyright Ing. Gianni Carluccio, 13.8.2010).

Lo Zoo Palast, dove l’11 Febbraio 2014 (ore 22) è stato proiettato il film “In grazia di Dio” di Edoardo Winspeare, si trova nei pressi del famoso Zoo di Berlino e della Chiesa Kaiser-Wilhelm-Gedachtnis (1895), che è uno dei monumenti-simbolo di Berlino, nei pressi del Viale Kurfurstendamm, dove batte il cuore della città. Edoardo era già stato al Festival di Berlino con “Pizzicata” nel 1996.
Ed ora una delle tante recensioni del film di Edoardo Winspeare.
Edoardo Winspeare era già stato a Berlino nel ’96 con “Pizzicata”, ora ritorna, a Panorama con “In grazia di Dio”, girato a Giuliano di Lecce, un paesino di 450 abitanti. Un film a km zero. Cioè con maestranze e attori del luogo, realizzato in modo sostenibile per il territorio, in armonia con la storia che parla di un nuovo modo di vivere e di affrontare la crisi ricostruendo legami solidi di famiglia e comunità.
Un film molto amato dai selezionatori di Berlino, che l’avrebbero voluto in concorso proprio per la sua autenticità. Ispirato a una storia vera, racconta di Adele, di sua sorella Maria Concetta, di sua mamma Salvatrice e di sua figlia Ina, un’intera famiglia di donne messa in ginocchio dalla crisi e dalle cartelle di Equitalia ma capace di rimettersi in piedi grazie alla solidarietà. Winspeare è attorniato dalle sue attrici, tutte non professioniste, tra cui sua moglie Celeste Casciaro, con la figlia Laura Licchetta, Anna Boccadamo, cuoca e moglie di un pescatore, e Barbara De Matteis, l’unica con esperienza di recitazione (ha lavorato con Ozpetek, pur essendo una barista). E poi Gustavo Caputo, un avvocato che qui ha il doppio ruolo di produttore e interprete nella parte di un tenero agente del fisco, e l’altro produttore Alessandro Contessa. A Berlino sono arrivati in 122, tutti parenti.
E c’è anche, in forma privata, il ministro dei Beni Culturali Massimo Bray, che ha voluto essere accanto all’amico Winspeare.
Costato 600mila euro, prodotto da Saietta Film con Rai Cinema e con la Banca Popolare Pugliese, l’Apulia Film Commission, l’Assessorato alle Politiche Agricole, “In grazia di Dio” (titolo internazionale “Quiet bliss”) ha molti sponsor che hanno contribuito chi con denaro (la Pasta Granoro), chi con regali di vario tipo. C’è persino un dentista che si offriva di fare otturazioni gratuite a chi collaborava con la troupe.
Winspeare ci racconta come è nato il progetto: “Il fratello di Celeste, mio cognato, è un ‘fasonista’, come si chiamano dalle nostre parti coloro che lavorano a cottimo per la sartoria rifornendo ditte importanti. Per loro è un momento molto difficile con la concorrenza dei cinesi e le tasse. E due anni fa anch’io ho avuto problemi economici: il fatto di aiutarci a vicenda, di scambiarci favori ci ha permesso di risalire la china”.
Winspeare voleva raccontare quattro tipologie diverse di donne, spesso anche in conflitto. “La vecchia generazione si affida all’elemento religioso, alla preghiera e al rito, Celeste è agnostica ma è animata da un fortissimo senso di responsabilità, la sorella minore è l’artista di famiglia, è stata a Lecce a studiare e sogna di fare l’attrice. La figlia Ina infine è una consumista da terzo mondo che e riempie il suo vuoto affettivo vivendo alla giornata”.
La fede gioca un ruolo importante, soprattutto per la nonna. “In qualche modo o uno crede in Dio o crede nella vita”, dice ancora il regista salentino.
Nato a Depressa, da madre austroungarica, a casa parlava francese, italiano e dialetto, e ha perfezionato il tedesco frequentando la scuola di cinema di Monaco di Baviera. “Non mi sento provinciale a fare un cinema locale, parlato in salentino, che però ha ambizioni universali. Anche William Faulkner raccontava i contadini nei suoi romanzi”.
By Cristiana Paternò – Cinecittàluce

Roberto Saviano si è espresso con bellissime parole sul film di Edoardo Winspeare, scrivendo questo testo sulla sua pagina Facebook.

“Quello che accade è di perdere la tenerezza per tutto. Indurirsi sino all’indifferenza. Ricevere tutto come condanna e procedere per inerzia. È la strage d’anime che questi tempi stanno generando. Ho appena finito di vedere un film, “In grazia di Dio”. Ne sono completamente attraversato. Il regista Edoardo Winspeare non vuole drammatizzare, non vuole educare, denunciare. Racconta e basta. C’è il sole meridionale, c’è la pietra. Tricase, Corsano, Leuca. Ci sono parole, le salentine sonorità di Grecia e Bisanzio. Ci sono debiti, e ancora debiti, fabbriche che chiudono, la casa svenduta, pensioni saccheggiate che fanno vivere figli e nipoti. L’onestà pagata a un prezzo d’usura. I rosari, l’emigrazione, la famiglia unita e nervosa a tavola, gli insulti come calce che tiene in piedi affetti compromessi dall’infelicità. E ancora la famiglia, luogo di ferite, ma presenza certa nel bisogno e nell’aiuto. C’è la vita di quattro donne che provano a trovare una strada accettabile quando il lavoro non sembra bastare più come condizione per vivere dignitosamente. E c’è la campagna a cui si ritorna malvolentieri, perché costretti: gli ulivi sul mare, le pietre una sull’altra per ricostruire. È in questa stessa terra che forse riparte una possibilità di vita, di lavoro, di pace e di bellezza. Chiunque possa farlo, vada a vedere “In grazia di Dio”. La prima vera opera su cosa stiamo diventando e cosa stiamo perdendo. Un suggerimento, forse, per comprendere da dove poter ripartire. Winspeare dà lezione a tutto il cinema italiano, sempre più postura e maschera. Si libera delle piaggerie estetiche, delle furbizie d’autore e torna a scegliere di capire, di scovare il bello, di rintracciare l’errore, l’inganno. Con semplicità, eleganza, con il desiderio di raccontare. Questo film pone la corona d’ulivo sulla testa dell’attrice protagonista Celeste Casciaro, senza dubbio l’attrice italiana in questo momento più originale per capacità espressive e tensione”

L’articolo di Rosario Tornesello su Edoardo Winspeare e famiglia pubblicato sul Nuovo Quotidiano di Puglia, Domenica 6 Aprile 2014.

Il pieghevole del Film PIZZICATA, primo capolavoro di Edoardo Winspeare (1996) con dedica di Edoardo a Gianni Carluccio (1.3.1998, Archivio Carluccio).

La cartolina-ricordo del Film PIZZICATA (Archivio Carluccio).

Il primo incontro con Edoardo presso il suo Castello di Depressa (1.3.1998) (dalla Carlucciostory 2002).

Gianni Carluccio con l’amico Edoardo Winspeare e con Tito Schipa… (18.X.2008).

* Vedi in questo stesso sito s.v. GALANTUOMINI di Edoardo Winspeare. Nell’ambito della colonna sonora realizzata da Gabriele Rampino, si può ascoltare “LECCE MIA” di Tito Schipa (registrata con l’orchestra del Teatro alla Scala di Milano il 29 aprile 1937). Tra l’altro io ho avuto il piacere (in qualità di Responsabile dell’Archivio Tito Schipa) di partecipare, come attore, ad un film-documentario di Edoardo Winspeare e Ludovica Polito dal titolo “BELCANTO – una voce alata” (Conservatorio “Tito Schipa”, Lecce 2009).

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