Craco, il borgo abbandonato.

Aliano, busto di Carlo Levi.

Montescaglioso, abbazia benedettina di San Michele Arcangelo.

Matera, ingresso alla Cripta del Peccato Originale.

Matera by night.

Matera, Grotta dei Pipistrelli.

Gravina di Matera, Ophrys mateolana.

Matera, Chiesa rupestre del “Cappuccino vecchio”, guidati dal Prof. Cataldo Di Pede.

Statua in marmo dipinta di S. Eufemia, opera di Andrea Mantegna (1454).

Irsina, Falco grillaio nel nido.

* Tutte le immagini appartengono all’Archivio dell’Ing. Gianni Carluccio e ne è vietato l’utilizzo senza il consenso dell’Autore.

Pisticci.

Calanchi tra Pisticci e Craco.

Gianni Carluccio all’arrivo a Craco.

Craco, il borgo antico ora disabitato in seguito alle frane.

Un falco sorvola la Torre Normanna.

Comincia la visita guidata all’interno del centro storico.

Gianni e Ida.

Un asinello.

Una Cinciallegra con in bocca un animaletto.

Ida ed Elena in zona pericolosa….

L’interno di un’abitazione.

L’impressionante rotazione di alcuni edifici dovuta alla frana del terreno argilloso (calanchi).

Ida, Elena e Gianni ai piedi della Torre Normanna.

La sommità della Torre Normanna è il “regno” delle Taccole.

Una Taccola.

Il fantastico panorama dalla Torre Normanna con i Calanchi.

Elena tra i tetti di Craco.

Un edificio completamente dissestato.

Gregge al pascolo nei pressi di Craco.

Ancora Calanchi, nei pressi di Aliano.

Aliano. Sulla destra il paesino; più a sinistra (in alto) il cimitero dov’è sepolto Carlo Levi.

La Piazzetta con il busto di Carlo Levi, nei pressi della casa-confino.

La Casa-Confino di Carlo Levi.

Gianni Carluccio presso la tomba di Carlo Levi, nel cimitero di Aliano.

Dal Cimitero di Aliano su scorge il Massiccio del Pollino innevato, con le tre cime (da sin.): Dolcedorme, Pollino e Serra del Prete.

Alianello (poco più a valle di Aliano) domina la Val d’Agri.

Il fiume Agri (poco più a valle della diga del Pertusillo).

Montescaglioso.

Plastico dell’Abbazia benedettina di San Michele Arcangelo.

Gianni e Ida all’ingresso dell’Abbazia.

Uno dei chiostri.

Matera vista da Montescaglioso.

Dopo la visita all’Abbazia si riparte per Matera.

Il Lago di San Giuliano nei pressi di Matera.

La Gravina di Picciano; sul bordo destro la Cripta del Peccato Originale. In alto un viadotto ferroviario in disuso.

La scala che conduce alla Cripta del Peccato Originale.

L’interno della Cripta del Peccato originale.

L’affresco bizantino da cui prende il nome la Cripta.

Matera il Sasso Barisano.

La Cattedrale di Matera dopo il restauro.

Finalmente un po’ di riposo presso il Ristorante “Il Terrazzino”, che domina il Sasso Barisano.

Presso questo celebre Ristorante ha sostato Carlo Levi (8.12.1974).

L’incantevole visione notturna di Matera dalla Murgia.

Matera: si parte per un’escursione alla Grotta dei Pipistrelli, sul bordo della Gravina, accompagnati dal Prof. Cataldo Di Pede (Lunedì 18.4.2016).

Complesso rupestre dell’Ofra.

Si scende sul bordo della Gravina.

Un’antica scaletta scavata nella roccia.

La Gravina è percorsa dall’omonimo torrente, dove vanno ad abbeverarsi anche i cinghiali.

La grotta Funeraria precede di poco la Grotta dei Pipistrelli.

Il Prof. Cataldo all’ingresso della Grotta dei Pipistrelli.

All’interno della Grotta dei Pistrelli si apre un lungo e buio cunicolo, “regno” dei pipistrelli, che risale sul bordo della strada, da dove siamo partiti.

Una suggestiva immagine dell’ingresso alla Grotta, che fu scavata alla fine dell’ottocento dal Dott. Domenico Ridola, che vi rinvenne manufatti risalenti a circa 400.000 anni fa, ora conservati presso l’omonimo Museo Archeologico Nazionale di Matera

Ceramica impressa (nn. 1-5) e graffita (nn. 6-7) ritrovata all’interno della Grotta dei Pipistrelli (dal Catalogo del Museo Ridola, 1976).

Quasi al termine della risalita, grazie all’occhio attento della mia Elena, ecco la splendida visione dell’Ophrys mateolana, un’orchidea selvatica tipica del materano.

Il Prof. Cataldo ci segnala invece il fiore del Lino.

L’Ing. Gianni Carluccio con il bravissimo e gentilissimo Prof. Cataldo Di Pede, al termine della prima meravigliosa escursione. Un ringraziamento particolare al Professor Cataldo, assieme a sua moglie, titolare dell’ottimo B&B “Solacium”, presso il quale abbiamo felicemente soggiornato.

Verso la Cripta del Cappuccino Vecchio…

Sulla sinistra l’ingresso alla bella Cripta.

L’interno della Cripta, molto interessante dal punto di vista architettonico.

Elena osserva un’iscrizione in greco-bizantino, che affianca una croce.

Dall’interno della Cripta lo sguardo spazia verso i Sassi di Matera e la Murgia, dove si sta girando un film.

Due insetti in atteggiamento amoroso…

Una Ferula sul bordo della strada per Irsina, nei pressi del Lago di San Giuliano.

Una Cappellaccia in volo.

Una Casa Cantoniera dell’A.N.A.S., lungo la SS. 96 per Irsina, che si nota sullo sfondo.

Lo splendido paesaggio della Provincia di Matera.

La Cattedrale di Irsina (risalente al XIII sec. ma rifatta nel 1777), appena inaugurata (17.4.2016), dopo lunghi restauri. Il Campanile appartiene alla costruzione originaria.

Il Battistero con vasca battesimale in breccia rossa locale del 1761, poggia su una colonnina con alla base i resti di un capitello del 1453.

La magnifica statua marmorea policroma di S. Eufemia, scolpita da Andrea Mantegna (1454).

Alla base della pregevole statua è presente uno stucco con inciso l’anagramma di Andrea Mantegna.

Particolare della capigliatura della Santa.

Due preziosi ed antichi Reliquiari.

Il Parroco della Cattedrale di Irsina, Mons. Gerardo Forliano, che ci ha gentilmente guidato all’interno della Cattedrale.

Particolare del capitello di una colonna datata 1454.

Madonna con Bambino del Pizolo.

Il Vescovado, adiacente alla Cattedrale, risale al 1643.

Veduta del Centro Storico di Irsina con la Cattedrale.

Ruderi della Porta d’ingresso al Castello di Federico II.

Una stradina del Centro storico.

Una casetta abbandonata in Piazza San Francesco, ospita un nido del Falco grillaio.

La Chiesa di San Francesco (rifatta dopo il 1531 sulla base di una costruzione del XII sec. Sulla facciata del 1717 sono conservate due colonnine del XIII sec.).

Particolare di un affresco con S. Rocco sulla controfacciata della Chiesa.

Don Gerardo Forliano, che è stato allievo di Mons. Carata (mio parente) presso il Seminario Pontificio di Molfetta, ci illustra gli affreschi della magnifica Cripta, sottostante all’abside della Chiesa, che conserva un complesso di interessanti affreschi, risalenti al 1370-74. Nella nicchia: Presentazione al tempio.

L’Annunciazione (in alto), Papa Urbano V in trono (a sin.) e l’Ultima cena. Sulle pareti, al marcapiano, i padri della Chiesa ed i profeti.

l Transito della Madonna.

Il Creatore, quattro Angeli e, negli angoli, i simboli degli Evangelisti.

Gesù crocifisso.

San Francesco.

L’Incoronazione della Vergine. Nel sott’arco: sulla sin. una giovane Antonia Del Balzo, futura Regina di Sicilia; a dx la Duchessa di Taranto Margherita del Balzo.

Gianni Carluccio immortalato in una foto-ricordo con il gentilissimo Mons. Gerardo Forliano.

Un casolare abbandonato sulla strada tra Irsina e Gravina di Puglia.

Una “prateria” di Tapsia garganica, nei pressi di Altamura.

COMMENTI

Antonio Morelli il 3 maggio 2016 alle 19:05 scrive:
Caro Gianni come vedi ho deciso di scrivere un breve commento. Seguo spesso i tuoi reportage fotografici e rimango spesso incantato dalla bellezza dei luoghi che visiti. Mi immergo anch’io in tali luoghi ed ho l’impressione di averli un poco visitati insieme a voi. Ti ringrazio . Un caldo saluto a te e Ida anche da parte di Emilia. Antonio Morelli

G. Carluccio il 3 maggio 2016 alle 21:02 scrive:
Caro Antonio,
sono molto felice per questo tuo commento e ti ringrazio di cuore assieme ad Emilia. Non ti nascondo un po’ di amarezza per chi, pur coinvolto in qualche mio “lavoro”, purtroppo non commenta…
Un abbraccio anche da parte di Ida, con l’augurio di passare qualche week end assieme,
Gianni